Per la distribuzione edile l’offerta al mercato cresce anche dal punto di vista dell’innovazione all’approccio costruttiv. Un’altra opportunità da sfruttare al meglio
A proposito di innovazione, già in passato ci siamo occupati del BIM (Buinding Information Modeling), annunciando che sarebbe presto diventata una pratica sempre più diffusa, anche per i noti input legislativi.
Una recente indagine di Assobim, l’associazione nata per promuovere la diffusione del Building Information Modeling e sostenere l’attività dell’intera filiera tecnologica del BIM, su un campione di 600 operatori fra studi di progettazione, imprese di costruzione e di manutenzione, produttori di materiali e committenza pubblica e privata (in neretto i potenziali clienti della distribuzione edile) ha fatto il punto della situazione: circa il 60% degli intervistati ha affermato di conoscere e utilizzare il BIM, mentre un ulteriore 40% ha confermato di conoscere questa pratica, ma di utilizzarla solo parzialmente.
In ogni caso, circa il 70% degli intervistati si è detto convinto che la metodologia BIM rappresenti uno strumento in grado di contribuire in misura importante alla riduzione del costo iniziale di costruzione e dei costi relativi all’intero ciclo di vita dell’edificio, nonché alla riduzione del tempo di realizzazione dell’opera, dall’avvio al completamento dei lavori.
Il BIM è innovazione, soprattutto di approccio operativo. Ed è anche un servizio che per ora è “solo” utile, ma che in futuro, oltre che altamente qualificante, sarà anche vincente. Meditate gente, meditate.