Situata in California e rivestita in mattoni rossi è la prima biblioteca negli Stati Uniti ad aver ottenuto la certificazione energetica degli edifici a impatto zero dall’International Living Future Institute (ILFI).
Inoltre i suoi sistemi di fornitura energetica alternativi sono utilizzati come preziose risorse didattiche.
La biblioteca è stata progettata e realizzata dallo Studio WRNS di San Francisco nella scuola “Sacred Heart” in Antherton.
I sistemi installati nell’edificio organizzano e integrano i dati provenienti dalla gestione delle acque piovane, dai sistemi fotovoltaici e di gestione dei rifiuti, come acque grigie, nel gestionale della struttura in modo che gli studenti e gli insegnanti possano accedervi facilmente.
La biblioteca sfrutta diverse strategie di risparmio energetico, tra cui un impianto fotovoltaico che fornisce tutta l’energia necessaria per il funzionamento quotidiano della struttura. Tubi solari sono impiegati per massimizzare l’illuminazione diurna all’interno degli spazi interni, mentre i sistemi di monitoraggio di intensità luminosa e sensori per il grado d’illuminazione riducono al minimo l’utilizzo di energia elettrica. La qualità dell’aria è garantita attraverso una ventilazione per spostamento, mentre i rubinetti a basso flusso minimizzano l’utilizzo di acqua e aiutano a risparmiare sull’energia utilizzata per scaldarla.
Uno studiato e collaudato isolamento esterno, grazie anche ad un sistema di ombreggiatura appositamente progettato, permette di mantenere le temperature interne stabili durante tutto l’anno.
L’interno è composto da sette aree di lavoro, due sale di lettura, due laboratori tecnologici, una sala conferenze, un ufficio, uno spazio lettura all’aperto e un eco-frutteto. La pianta dell’edificio è flessibile ed è possibile modificarla nel tempo grazie ad elementi d’arredamento modulari che possono essere ri-configurati a seconda dei diversi usi. Per poter utilizzare i sistemi e le strategie sostenibili come strumento educativo, gli architetti hanno fatto in modo che siano visibili nello spazio interno attraverso elementi ambientali grafici e una segnaletica dinamica.
Photos Credits: inhabitat.com
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