Scopri tutto sulla stabilitura nella nostra guida completa: a cosa serve, le differenze con il rasante, e come applicare l’intonaco a regola d’arte.
Chi si occupa di costruzioni e ristrutturazioni conosce bene il suo ruolo rilevante per rifinire le pareti. Per chi non è del settore, invece, questo termine può suonare nuovo e oscuro.
È importante, però, anche per un proprietario di casa, sapere di cosa si tratta. Soprattutto quando si appresta a eseguire dei lavori all’interno della propria abitazione e deve scegliere la finitura delle pareti.
Cos’è, quindi, la stabilitura? Si tratta dell’ultimo strato di intonaco che viene applicato sulla parete, dopo aver eseguito il rinzaffo e l’intonaco di fondo. Un passaggio fondamentale per ottenere una parete perfettamente uniforme e resistente nel tempo, pronta per la tinteggiatura.
In questo articolo, approfondiremo la sua importanza, le differenze rispetto al rasante e i motivi per cui è essenziale eseguirla con cura e precisione.
La stabilitura consiste nell’applicazione di una malta fine, composta di calce nella veste di collante e di inerte di grana finissima, che serve a livellare le piccole irregolarità e imperfezioni di una parete.
Infatti, il ciclo di intonacatura delle pareti di un edificio prevede l’applicazione sulla muratura di alcuni strati di materiali appositi, atti a rendere l’aspetto finale liscio, complanare e gradevole alla vista.
Per quanto riguarda la stabilitura, in particolare, bisogna innanzitutto procurarsi il prodotto giusto. A questo scopo, è bene sapere che la malta fine o colletta di calce si può acquistare già bagnata, ovvero pronta alla stesura con spatole apposite. In alternativa, si può anche acquistare il prodotto in polvere e poi impastarlo al momento.
I passaggi previsti per la posa a regola d’arte sono i seguenti:
La stabilitura costituisce proprio l’ultimo strato di finitura, che fa da base al rivestimento finale (pittura, carta da parati o piastrelle).
Tra i metodi di finitura di una parete, un’importante differenza va fatta tra rasante e stabilitura. Infatti, sebbene i due termini siano a volte utilizzati come sinonimi in quanto riferiti a processi di finitura, le due lavorazioni presentano scopi e procedure lievemente diversi.
La stabilitura indica l’applicazione dell’ultimo strato di intonaco, detto intonachino o velo. Come già detto, si tratta di uno strato di malta fine applicato in uno spessore di 3 mm, che svolge una doppia funzione: rende la parete esteticamente gradevole e protegge l’intonaco.
Dopo si può già procedere alla tinteggiatura, ottenendo come risultato una parete con una granulometria percettibile al tatto, seppur fine.
Quando, invece, si desiderano pareti perfettamente lisce è necessario procedere con la rasatura. In questo caso si utilizza un rasante a base di gesso o altro materiale idoneo al luogo di posa. L’impasto rasante presenta una consistenza cremosa e viene applicato mediante manara in uno strato molto sottile e omogeneo.
La stabilitura rappresenta una fase essenziale nella intonacatura delle pareti, ultimo passo prima della finitura.
Investire tempo e attenzione nella sua esecuzione garantisce risultati di alta qualità, sia in termini estetici che funzionali.
In particolare, i vantaggi estetici dell’intonachino sono quelli di eliminare i difetti rendendo la parete omogenea e uniforme, nonché fare da base solida e duratura alla finitura decorativa finale.
Dal punto di vista funzionale, invece, assicura la traspirabilità della parete, scongiurando i fenomeni di umidità e condensa. Inoltre, protegge l’intonaco sottostante evitando costosi interventi di riparazione.
Vista la delicatezza di questa lavorazione, è consigliabile far eseguire l’opera a dei professionisti qualificati con l’utilizzo di prodotti di prima qualità. Presso i punti vendita del Gruppo Made trovi entrambi: malte fini per stabilitura dei migliori marchi e personale competente sia nel servizio di consulenza sia nella posa a regola d’arte.
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