Il metodo classico di riscaldamento, a cui siamo abituati, prevede l’impiego di termosifoni alimentati da una caldaia che produce acqua calda. Esistono anche altri sistemi, come quelli ad aria dei ventilconvettori, anche se probabilmente il sistema a radiatori è più adeguato per via di una maggiore inerzia termica. Un sistema alternativo di più recente sviluppo, e di cui si fa uso crescente negli ultimi tempi, è quello del riscaldamento a pavimento elettrico, che assieme a quello ad acqua costituiscono un modo diverso di riscaldare casa.
Questo argomento è attualmente di grande rilievo e infatti in una precedente occasione abbiamo ritenuto corretto affrontarlo, parlando del “Funzionamento, prezzi, svantaggi del riscaldamento a pavimento”.
Di base, gli elementi che costituiscono un riscaldamento a pavimento ad acqua sono:
Nel caso di alimentazione elettrica, invece, non si ha la caldaia poiché non c’è acqua, bensì delle resistenze elettriche che, al passaggio dell’elettricità, producono calore all’interno del massetto nel quale si trovano.
Pertanto, diciamo che di base non cambia il meccanismo ma cambia piuttosto il modo in cui si produce calore.
Quali sono i pro e i contro di questo sistema? Vediamoli assieme.
Il sistema elettrico permette un processo di riscaldamento più rapido rispetto a quello ad acqua. Infatti,quest’ultimo ha necessità di portare in temperatura tutto il massetto radiante che, come visto, si caratterizza per spessori importanti. Quindi, obbligatoriamente, i tempi sono piuttosto dilatati e il buon funzionamento viene garantito nel caso che il sistema rimanga acceso con continuità.
Per quanto riguarda l’elettrico, invece, l’aspetto positivo risiede nelle diverse tempistiche di attivazione che lo riguardano. Infatti, un po’ per la capacità di andare in temperatura rapidamente propria delle serpentine, un po’ perché i massetti sono più sottili, la risposta dell’impianto è, in termini di tempistiche, più rapida. Di conseguenza è anche possibile accendere e spegnere con una frequenza maggiore.
Quindi, giungiamo a termini con alcune valutazioni sui costi di realizzazione e uso per questo tipo di impianto.
Nel caso del vettore acqua, un impianto costa mediamente 80-120 euro a metro quadrato, comprensivo di materiale, manodopera e opere edili.
Per l’elettrico, le considerazioni da fare riguardano innanzitutto l’aspetto dell’alimentazione. Innanzitutto, la caldaia scompare.
Inoltre, le opere edili sono più contenute: vedi massetto di minore spessore come sopra spiegato.
Quindi, si ha una spesa di realizzazione a metro quadrato minore.
Ciò che cambia è tuttavia l’uso di elettricità per generare calore. Infatti, parliamo di una corrente a basso numero di volt, per esempio 24 Volt, che per un appartamento di 100 metri quadrati circa assorbe approssimativamente 1.5 KW di potenza.
In questo senso, i consumi possono risultare onerosi. Perciò, riflettete su due aspetti:
"*" indica i campi obbligatori
Notifiche