L’offerta di location alberghiere, in un paese dove il turismo è certamente importante, merita una particolare attenzione anche dal punto di vista degli sgravi fiscali per la ristrutturazione e il miglioramento delle prestazioni energetiche
Come ogni fine anno, in tempi di reperimento fondi per quello successivo, sale agli onori della cronaca la richiesta di introdurre la Tax Credit per le riqualificazioni alberghiere. Anche in questo caso, si tratterebbe di una misura (un credito d’imposta del 30% delle spese sostenute per le opere di riqualificazione in generale e di efficientamento energetico in particolare, fino a un massimo di 200.000 euro) che andrebbe a rimpolpare i benefici flussi nel settore della ristrutturazione, in quanto anche alberghi e pensioni hanno in passato contribuito a mantenere il segno positivo di questo comparto produttivo.
È un fatto che applicare i principi della sostenibilità – che non significa solo nuovi impianti ma anche interventi strutturali, cappotti termici, e così via – significa anche proporre una coincezione di turismo più moderna ed efficace. Tutti buoni principi che dovranno però trovare concretezza politica e, prima ancora, economica.