La casa è una risposta modesta, ma decisiva, alla necessità di una famiglia di creare un rifugio nel bel mezzo di un’area piuttosto reclusa. Si sviluppa attraverso la creazione di due cortili interni, mentre l’interconnessione dei suoi spazi, fuori e dentro, è procurata da due corridoi affiancati, uno con il tetto in vetro e l’altro è un open-air. I suoi cortili e i suoi spazi abitativi, rimangono iscritti in un austero triangolo ancora perforato. In due dei suoi trapezi i lati sono inclinati e conservano una massiccia protezione intenzionale, mentre nel terzo c’è un rettilineo che si apre alla vista magnetica della montagna di fronte
Nel bel mezzo dei 300 alberi di ulivo e fra la pianura Megara e le Gerania Mountains, la residenza ha dovuto fare una scelta; anche se il volume della montagna si trova a nord, il residence si dirige lì, rinunciando alla pianura lontana. Convivono due cortili, uno all’ingresso sud e uno tra gli spazi abitativi e la zona notte organizzando così un diversivo open-air verso il deserto circostante: una deviazione triangolare. Due cortili aperti costituiscono lo spazio aperto della residenza, circoscritto dalla pianta triangolare. Per la spirale triangolare che hanno cercato di costruire la semplicità è intrinseca. oltretutto, il triangolo è simile ad un atrio, chiamato mediterraneo.
La forma austera sembra interrotta dai due atri, o forse è stata creata per loro fin dall’inizio: il paesaggio li richiama cosicché la residenza si opponga ad esso. La creazione del giardino nord ha richiesto un alto grado di difficoltà; due colonne a sezione triangolare in diverse direzioni, una fatta di metallo composito e una nascosta, travi invertite nel punto dove il tetto si piega fanno parte della coreografia strutturale: l’obiettivo è il diretto contatto della zona giorno con le montagne magnetiche.
Il colore marroncino e trasparente del rivestimento in calcestruzzo esterno mette in relazione la casa con il calore del campo terroso circostante. Tagli verticali aprono il rivestimento verso viste selezionate e dirigono la luce del sole verso l’interno. La superfici esterne in calcestruzzo della casa attendono per la loro corrosione graduale a causa delle piante circostanti – che giungono sia dal terreno all’entrata o scendono dal giardino sopraelevato.
La sostenibilità del progetto viene raggiunta passivamente mediante: la sua inclinazione, e il suo tetto verde protettivo. La vegetazione del tetto viene adattata alle condizioni climatiche greche, in particolare quelli di Attica; lavanda, elicriso, gauras, Drosanthemum, timo. E’ autosufficiente, un’ecosistema biodiverso che permette all’edificio di diventare gradualmente parte del paesaggio.

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