Il complesso residenziale Prince Street 29-35, firmato dallo studio australiano Angelo Candalepas and Associates, si affaccia sulla splendida baia turistica Bate Bay a Cronulla, la penisola a circa 15 chilometri dall’aeroporto di Sidney, lambita dal mare di Tasmania. L’edificio, costruito nel 2012, si affaccia sulla strada del lungomare con proporzioni calibrate alla scala dell’intorno, mentre le sue forme rievocano il dinamismo delle forze naturali che hanno plasmato il luogo: un complesso di dune primarie formate dall’azione impetuosa, del vento e del mare, sui candidi granelli di sabbia, i quali si accumulano in prossimità del primo ostacolo naturale intercettato lungo la costa. Nella fase iniziale della loro genesi le dune sono prive di vegetazione, quindi molto instabili, e per questo vengono chiamate primarie.
Così come ci racconta Candalepas, l’edificio è stato concepito per riflettere la dinamica naturale che ha edificato il luogo. Per gli studiosi del paesaggio naturale risulterà chiara l’evoluzione dinamica della duna primaria, la quale, con il trascorrere del tempo, giunge alla fase terziaria di stabilizzazione passando per la fase secondaria, caratterizzata dall’insorgere della vita, ovvero delle cosiddette macchie di brughiere e di arbusti. La forza plasmante del vento dominante, dunque è il Genius Loci del processo progettuale, simile a quello di selezione darwiniana, secondo cui sopravvivono gli organismi più resistenti, in definitiva perfetti per il contesto.
Il design passivo dell’edificio tiene conto della fruibilità degli spazi esterni, in una varietà di modi, per garantire il comfort degli abitanti durante le condizioni atmosferiche prevalenti, venti caldi dal nord e freddi dal sud. Pertanto, tutti gli appartamenti sono dotati sia di un ampio balcone esposto a sud-est con vista sul mare e sia di una loggia vetrata -una sorta di bow-window- esposta a nord-ovest. Le finiture esterne dell’edificio sono state studiate per resistere agli agenti atmosferici, particolarmente duri lungo la prima linea costiera. Il risultato ricercato è stato ottenuto con un elevato livello di finitura materiale del getto di cemento armato, del legno degli schermi solari e dell’ottone. Le patine superficiali dovute all’invecchiamento, secondo Candalepas, conferiscono ai materiali scelti un cromatismo unico e naturale.
La struttura dell’edificio, realizzata in candido cemento armato gettato in opera, ha una elevata massa termica per soddisfare i requisiti di comfort passivo durante tutto l’anno. D’inverno trattiene il calore, mentre d’estate consente un importante sfasamento dell’onda termica. Secondo i progettisti australiani il calcestruzzo ecologico è un materiale che presenta due grandi vantaggi ambientali: ingloba una forte componente di cenere volatile degli scarti industriali (poiché le specifiche tecniche nazionali lo consentono, come in EU, n.d.t.) e in fine aumenta la durabilità e la resistenza del materiale stesso.
Le ampie vetrate motorizzate in tutte le facciate, si combinano con schermature solari in legno per conferire un eccellente comfort passivo termico e visivo in tutte le stanze grazie ad una ventilazione trasversale e ad una buona illuminazione naturale. Caratterizzano una facciata mutevole e, nel contempo, funzionale al comfort dei residenti gli schermi solari motorizzati, in scintillante ottone lucido che rievocano il riflesso della luce del sole sulle creste delle onde che lambiscono la spiaggia costiera. Gli schermi sono stati studiati per assolvere alla doppia funzione: smorzare l’intenso sole australiano e l’impetuoso vento che soffia dall’oceano.

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