Va già in pensione (beata lei) l’offerta economicamente più vantaggiosa e si ritorna al mai dimenticato prezzo. Una crisi nella crisi
Per andare avanti, torniamo indietro. Poteva essere questo il titolo della presente notizia ma ormai, pur di sbloccare i cantieri, la gente è disposta a tutto, anche a rinunciare a un minimo di decenza qualitativa più o meno garantita (era stata introdotta nel 2016 dal Nuovo Codice degli Appalti, dove si parlava di “offerta economicamente più vantaggiosa”) per tornare al vecchio e immarcescibile criterio del prezzo.
Ci si domanda dove sia il criterio in questo tipo di criterio di aggiudicazione, perché sappiamo purtroppo tutti come il fattore prezzo abbia condizionato in negativo non solo la qualità degli interventi, ma anche volontà di fare investimenti, impossibili quando non esiste marginalità. Ma anche questo deve essere uno dei tanti prezzi della crisi da pagare. Una crisi che, più che esclusivamente economica, sembra anche una nuova, preoccupante crisi di valori.