Troppa incertezza per crescere

16/10/18

Troppa incertezza per crescere

 

Mentre ci avviciniamo ai dati consuntivi di questo travagliato 2018, ci rendiamo anche conto che non è possibile analizzare l’andamento congiunturale del nostro settore senza collegarlo in qualche modo alla situazione globale della nostra economia

Mentre la “manovra” – lo dicono le cronache – sta profilando venti di tempesta, ma non è questa la sede per commentarla, ci sono almeno un paio di considerazioni da fare, con una premessa.

La premessa generale è che, secondo le stime della Banca d’Italia, la nostra economia non è così disastrata come viene dai più percepito: nel secondo trimestre, infatti, c’è stata una forte espansione degli investimenti che ha contribuito a sostenere la crescita, ma le esportazioni (motore della crescita nei trimestri precedenti) sono rimaste stabili, a causa della debolezza del commercio mondiale. Ciò ha portato a un ristagno della produzione industriale, una prosecuzione della crescita nei servizi e un contributo moderatamente positivo delle costruzioni. Anche il mercato del lavoro ha dato segnali positivi – qui la querelle riguarda il tempo indeterminato e le assunzioni a tempo determinato – ma alla fine la disoccupazione è scesa al 9,7% (che è sempre comunque alta) e anche i salari sono aumentati.

Un’altra voce positiva riguarda l’andamento positivo della qualità del credito, dove i  crediti deteriorati sono scelsi al 4,7%. La concessione di crediti alle famiglie è aumentata, anche per effetto della crescita della domanda.

La prima considerazione, o motivo di preoccupazione, è che l’espansione del deficit da parte del governo potrebbe portare a un sensibile aumento del nostro debito. La conseguenza è che alcune politiche di investimenti potrebbero essere cancellate, o rappezzate con nuove tasse.

La seconda considerazione, conseguente alla prima, è che il desiderio di realizzare investimenti da parte delle aziende – a maggior ragione nel nostro settore che da anni non riesce a crescere – potrebbe essere frustrato. Morale: abbiamo bisogno di investire per crescere, ma l’incertezza non aiuta.

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