Nel 2008 le vendite in Italia erano state di 24.158 unità, nel 2018, dieci anni dopo, 14.770. ma il comparto festeggia ugualmente l’ennesimo incremento in doppia cifra. Una mosca bianca nell’economia generale del settore delle costruzioni?
Mentre il settore dei materiali ristagna, le macchine per il movimento terra e l’edilizia mantengono ormai da sei anni il loro trend positivo. Il confronto con questo mercato parallelo e quello più strettamente edile, che come sempre dovrebbe in un futuro al momento non ben definibile favorire una ripresa anche dei settori produttivi a noi più vicini, è quindi sempre utile: se il comparto dei materiali edili crescesse solo della metà di quello delle macchine, saremmo qui a festeggiare una convincente ripresa.
Comunque, ecco qualche dato, fornito dall’Osservatorio “vendite macchine e impianti del Cresme, in collaborazione con CantiermacchineAscomac. I numeri sono relativi al 1° trimestre 2019. Parliamo, in sostanza, di un nuovo forte segnale positivo: il mercato interno di macchine movimento terra e lavori stradali, con 3.190 macchine vendute o destinate alle flotte noleggio (circa il 20% del totale) cresce rispetto alle vendite realizzate nel 1° trimestre 2018 del +17,3%. Sono ormai sei anni che il mercato registra costantemente valori positivi nel 1° trimestre dell’anno; ciò ha portato, rispetto al picco minimo registrato nel 1° trimestre 2013, a una crescita del +183,8%.
Nell’intero anno 2018, tra macchine vendute a privati o destinate al noleggio, le vendite
sono state pari a 14.770 unità, se l’incremento del primo trimestre 2019 si dovesse prolungare su l’intero anno si arriverebbe a oltre 17.300 macchine.
Questi i dati, e la soddisfazione degli operatori di questo settore è sicuramente legittima. Certo, il mercato delle macchine ha ricevuto concreti aiuti, ma comunque nessuno spende solo perché è conveniente farlo, perché poi le macchine si devono utilizzare.
