Recovery Fund, perplessità sull’utilizzo dei fondi

23/10/20

Recovery Fund, perplessità sull’utilizzo dei fondi

Non siamo un paese famoso per l’oculatezza della spesa pubblica e privata. E nemmeno per la rapidità con cui vengono investiti i fondi stanziati e forse anche disponibili. Ma con il Recovery Fund la storia dovrà essere diversa

Da un po’ di tempo si parla (e si straparla) del Recovery Fund, una sorta di concreta panacea che ci potrebbe aiutare a risolvere numerosi problemi. Ciò che però dobbiamo ricordare – e l’ha fatto qualche giorno fa il presidente di Ance, Gabriele Buia – è che l’Unione Europea ci ha chiesto di iniziare a utilizzare il 70% delle risorse entro due anni, e il rimanente 30% entro tre anni. Il che significa progettare gli interventi nei minimi dettagli, snellire gli iter burocratici e mettere in “cantiere” le varie iniziative.

In un paese normale, con una burocrazia ridotta all’essenziale, non ci sarebbero problemi. Da noi è tutta un’altra storia: per esempio, sono anni che le risorse destinate alla prevenzione del rischio idrogeologico non vengono spese. Dopo 10 anni, sono stati spesi solo 1,5 dei circa 6 miliardi di euro stanziati.

Ancora, da noi, l’efficacia delle semplificazioni normative spesso si perde nell’attesa delle norme attuative. Tra il Governo Conte I e II, ha spiegato Buia, ci sono 544 provvedimenti attuativi ancora in sospeso, ai quali se ne devono aggiungere altri 341 dei Governi precedenti.

“Abbiamo a che fare per lo più con normative incompiute – ha continuato il presidente di Ance – basti pensare al Codice degli appalti ancora incompleto dopo 4 anni e continuamente derogato. Come dimostra il caso dei contratti di programma Rfi e Anas che impiegano dai 2 ai 3 anni per compiere 11 passaggi approvativi”. E, per concludere, “mancano i progetti: per questo l’Ance ha chiesto di rendere subito disponibili 2,8 miliardi per la progettazione previsti dalle ultime leggi di bilancio e di fatto ancora inutilizzati”.

In sostanza, se non riusciamo a utilizzare i fondi stanziati da anni (anche perché probabilmente non sono mai esistiti) come possiamo pensare di utilizzare in seri progetti i miliardi del Recovery Fund?

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