Secondo le stime di Confedilizia, si potrebbero subito attivare interventi per un controvalore di circa 20 miliardi. E si potrebbero anche tagliare le tasse sul patrimonio immobiliare
Il faticoso periodo che stiamo vivendo, fra sprazzi di speranza e bruschi ritorni alla realtà del quotidiano, sta se non altro stimolando l’attenzione di enti e organizzazioni varie, tutti desiderosi di offrire spunti e ricette per un pronto ritorno a un sufficiente ritmo lavorativo.
In effetti, non è che manchino le opportunità per tornare a parlare di ripresa, e fra la miriade di possibilità Confedilizia, l’Associazione dei proprietari di immobili, sostiene che esistono almeno 20 miliardi di lavori attivabili con il recupero del patrimonio immobiliare esistente.
Il calcolo si riferisce a un intervento su almeno 1 milione dei circa 75 milioni di immobili presenti in Italia. Confedilizia, comunque, intende portare la cifra al tavolo tecnico che vedrà governo e sindacati confrontarsi sul provvedimento sblocca cantieri. In quella occasione, l’Associazione perorerà altre proposte, come per esempio la riduzione delle tasse sul patrimonio immobiliare, una modifica del sistema della tassazione e la stabilizzazione della cedolare secca sugli affitti.