Forse è l’aria vacanziera a rendere tutti più ottimisti, anche se i segnali congiunturali non stimolano particolare entusiasmo
Fra stime che continuano a rimanere al ribasso e un clima di fiducia invece è tornato a essere positivo ( l’aria delle vacanze?) la congiuntura di settore si mantiene stazionaria. L’indice della produzione procede quindi a fasi alterne (un trimestre al ribasso, uno al rialzo) e si tratta sempre di percentuali minime, in un caso e nell’altro. La situazione, da questo punto di vista, non si sblocca: le ultime notizie che arrivano dal governo, inoltre non indicono all’ottimismo, ma forse è presto per trarre conclusioni definitive, mentre la stampa in generale ha fretta di dare notizie, qualsiasi esse siano.
Può quindi stupire o meno che, sempre l’Istat, faccia notare che il clima di fiducia dei consumatori e delle imprese in questo mese di luglio ormai quasi terminato sia in aumento, tornando addirittura ai livelli di prima della crisi. Ordini in aumento, insomma, e qui industria e distribuzione potranno, eventualmente, confermare. Sicuramente (vox populi) scorporando i dati che inglobano le grandi opere, e rimanendo nel mercato edile più tradizionale, la situazione non è così compromessa. Forse, il clima di fiducia nasce proprio da qui.