Legambiente sollecita il governo sulla situazione delle scuole italiane che dal punto di vista strutturale è in alto mare
le prime campanelle sono suonate, ma quasi il 40% degli edifici scolastici necessita urgentemente di interventi di manutenzione straordinaria, oltre il 60% degli istituti non dispone del certificato di agibilità, più del 76% delle amministrazioni non ha effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica e solo il 19% ha effettuato verifiche sulla sicurezza dei solai.
Come presentazione non c’è male: il 38% delle nostre scuole non è adeguato alle norme sulla sicurezza e per l’eliminazione dei rischi, con percentuali decisamente differenti fra nord (28,8%), centro (41,9%) e sud (44,8%), per non parlare delle nostre isole dove la situazione è ancora peggiore (70,9%).
Nonostante le mille promesse e il solito, inutile fiume di parole dei governanti, il 61,4% delle scuole non dispone nemmeno del certificato di agibilità, e se la cosa non fosse tragica sarebbe ridicola.
Ci si preoccupa giustamente delle verifiche sulla vulnerabilità sismica (non le ha completate il 76,2% delle strutture nei capoluoghi di provincia), ma il problema ancora maggiore è rappresentato dalla tenuta sei solai, che sono la principale causa di crolli e relativi incidenti: sono stati controllati solo nel 18,9% degli edifici.
Di fronte a questi dati, il fatto che solo il 4,6% degli edifici scolastici sia in Classe A come risparmio energetico, mentre uno su tre è ancora il Classe G, passa ingiustamente in secondo piano. Però è anche giusto segnalare che Prato vanta tutti gli edifici scolastici nelle prime tre classi energetiche, mentre a Brescia oltre metà degli edifici (55%) sono in classe A.