Onore al merito per chi non getta la spugna: l’ANCE ribatte all’incapacità e all’inadeguatezza cronica della Pa con un sito Internet che elenca le opere ferme o mai partite per cause più o meno “misteriose”
Se il settore delle costruzioni andasse al pronto soccorso, riceverebbe un codice rosso fiammante. Sembra che non riusciamo a scrollarci di dosso la filosofia della crisi, neanche ci fossimo troppo affezionati per risolverla.
Dopo quella economica e finanziaria, rimane infatti il virus, indebellabile, della burocrazia, dell’incapacità di prendere decisioni (o della mancata volontà di assumersi le responsabilità). Addirittura, non si trovano commissari disponibili a far parte delle commissioni di gara, perché evidentemente le procedure introdotte dal nuovo Codice degli Appalti sono scomode, o fanno paura, o pretendono responsabilità di natura contabile, amministrativa, penale, che i tecnici si guardano bene dal sottoscrivere.
È questa la sostanza della “denuncia” dell’ANCE che, in onore della trasparenza ma anche per far comprendere la situazione a tutti coloro i quali la desiderano comprendere, ha aperto un sito Internet (www.sbloccacantieri.it) che contiene l’elenco (aggiornabile anche dagli operatori del settore, attraverso le loro segnazioni) delle opere bloccate, o che non riescono a partire – seppure già coperte dagli stanziamenti e quindi cantierabili – che in sostanza impediscono la ripartenza dell’economia del settore.
Gli esempi sono davvero tanti e basta farsi un giro nel sito per rendersene conto. Evidentemente, fare le cose come si faceva prima non è più possibile, e lavorare in modo corretto deve essere un problema. Invece, sicuramente è un problema questa stasi: è infatti frustrante confrontare le occasioni di ripresa con questa cronica impossibilità a procedere. Se il valore di una nazione dovesse essere giudicato dai paradossi del suo “sistema” operativo, saremmo i numeri uno al mondo.