In questa fase di ripresa del settore edile, l’atteggiamento degli addetti ai lavori rimane positivo, pur considerando il forte crollo dei dati congiunturali, soprattutto nel mese di marzo.
Gli effetti del Coronavirus hanno colpito un po’ tutta Europa, con diverse intensità, ma le ripercussioni sono negative per tutti. Il nostro Pil, nel primo trimestre ha fatto registrare un preoccupante -4,8% (il peggiore in Europa, Gran Bretagna ancora compresa). Infatti, oltre al nostro gap “istituzionale” abbiamo dovuto aggiungere anche i danni provocati dal blocco più o meno globale delle attività produttive, in senso lato.
Osservando più da vicino i dati relativi al settore delle costruzioni (elaborati su base Istat dal Centro Studi di “Youtrade”) siamo passati da un incoraggiante +5,4% nel mese di gennaio al -1,9% di febbraio. Ma lo stop repentino riguarda i dati di marzo: -35%. La grande domanda, che molti si stanno facendo, è però questa: si tratta di uno stop temporaneo o avrà pesanti strascichi per tutto l’anno?
Molte imprese interpellate a tal proposito mantengono un atteggiamento positivo, perché le prospettive di inizio anno sono state frustrate da una pandemia, piuttosto che da una reale crisi del settore, che anzi era partito bene. La ripartenza di queste ultime settimane lascia ben sperare, in questo senso.