Dateci un mutuo e vi risolleveremo il mercato

07/04/14

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Il calo delle compravendite di immobili si assesta al -4,8% ma i finanziamenti per la casa sono ancora necessari per l’acquisto. La parola, come sempre, resta alle banche

Negli ultimi anni il mercato immobiliare italiano sta vivendo un periodo di forte instabilità: il valore degli immobili è sceso, ma nonostante questo, le banche continuano a erogare il credito alle famiglie con difficoltà perché vogliono garanzie solide che, a causa della crisi del lavoro, queste non possono dare.

Secondo i dati Istat, infatti, nonostante il calo delle compravendite si sia assestato rispetto agli anni precedenti e sia comunque diminuito, il mercato immobiliare stenta a decollare realizzando sul territorio italiano risultati piuttosto disomogenei.

Nel dettaglio, infatti, il quarto trimestre del 2013 si è chiuso con un calo delle compravendite del -4,8%, portando al 5,6% il calo generale degli acquisti degli immobili. Nel quarto trimestre dello scorso anno sulla base delle stime preliminari, l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è diminuito dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2012. E a diminuire è anche il valore degli immobili. C’è da dire però, che la diminuzione su base annuale del 2012 è stata al -2,8% mentre il calo tendenziale in rapporto a questo dato, vede una flessione del 5,3%, ovvero in rallentamento.

Secondo l’Istat, questo calo è dovuto alla riduzione dei prezzi delle nuove abitazione del 2,4% e alla riduzione anche di quelle più vecchie del 7,1%: questa tendenza, comunque, non stupisce più di tanto perché ormai è una situazione che ha caratterizzato il mercato negli ultimi due anni.

Nonostante il calo delle compravendite si stia assestando, queste non accennano a ripartire: a confermarlo sono i dati dell’Agenzia delle Entrate che registrano la chiusura del 2013 con un -9% rispetto al 2012 dove già c’era stato un calo degli scambi del 25%. Secondo quanto stima Nomisma, infatti, questo calo dovrebbe ripresentarsi con la stessa entità anche nel 2014, prevedendo per il mercato immobiliare performance poco eccellenti.

Un dato interessante, però, riguarda la tendenza degli italiani di fronte all’acquisto delle case: pare che siano proprio le case nuove a fare da capofila al calo di compravendite e che gli italiani, forse per via del prezzo ridotto, preferiscano le case vecchie, o comunque “di seconda mano”. Questo è segno sia della svalutazione dei crediti che le banche hanno attuato nei confronti delle imprese di costruzioni ed edili, sia perché sono le banche stesse a non erogare con facilità. In realtà, solo un’apertura dei rubinetti del credito bancario potrebbe incrementare le compravendite perché accendere un mutuo è una delle poche soluzioni che rimango per poter portare a termine una compravendita.

Per riassumere, il calo tendenziale registrato a ridosso del terzo trimestre 2013 è stato molto più contenuto rispetto allo stesso trimestre del 2012, portandolo dal -5,6% al -4,8%. E come afferma l’Istat, “L’ampiezza del differenziale tra le variazioni su base annua dei prezzi delle abitazioni esistenti e dei prezzi di quelle nuove dopo essere salita dal 2,6% del primo trimestre del 2011 al 9% del quarto trimestre 2012, è scesa a 1,8 nel quarto trimestre del 2013; si tratta dell’ampiezza più ridotta da quando sono disponibili le variazione tendenziali dell’indice”.

(Fonte: infobuild.it)

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