Il settore della manutenzione straordinaria vale da solo il 54% del mercato della ristrutturazione. Ed è il settore paradossalmente più colpito dalle attese generate dalle nuove agevolazioni fiscali.
Ci siamo già posti questa domanda, anche perché sollecitati da colleghi che hanno sottolineato come l’attesa per i vari chiarimenti in materia di Superbonus avesse di fatto anche bloccato lavori già partiti. Il Cresme torna quindi sull’argomento, presentando alla Camera un rapporto sulla situazione del settore edile, uno studio che conferma un sostanziale blocco degli investimenti, principalmente quelli destinati alla manutenzione straordinaria, negli anni passati supportati dai bonus per ristrutturazioni e risparmio energetico.
Il 2020 rappresenta, secondo i dati riportati dal Cresme, una battuta d’arresto sensibile dopo quella del 2015: nelle previsioni del centro studi le domande presentate risultano in calo del 13,8% (a circa 1 milione e mezzo). Una frenata che si riflette, ovviamente, anche negli investimenti, scesi del 12,7% secondo le rilevazioni condotte a settembre. E la discesa si riflette sull’edilizia nel suo complesso: la manutenzione straordinaria incentivata dai bonus, infatti, vale circa il 54% dell’intero mercato della ristrutturazione. Prendendo come base questo dato, ne deriva che la contrazione del comparto edile è stata calcolata dal Cresme del 10,4%. A questo si aggiunge il calo delle nuove costruzioni (-7,4%).