Mentre si raggiungono preoccupanti percentuali di disoccupazione, anche gli operatori dell’edilzia continuano ad avere evidenti problemi. Solo a Milano e Bologna viene segnalata una ripresa del mercato immobiliare
L’appena trascorso mese di marzo ha visto l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator), espresso in base 2005=100, che cresce a 89,5 rispetto al precedente mese di febbraio dove segnava 88,2.
Risulta quindi un leggero miglioramento della fiducia delle imprese dei servizi di mercato e di quelle manifatturiere, ma continua purtroppo, a calare la fiducia delle imprese di costruzione.
Per quanto concerne il comparto dell’edilizia l’indice scende a 75,8 da 76,9 di febbraio. Migliorano le attese sull’occupazione (da -21 a -18 il saldo), mentre peggiorano i giudizi sugli ordini e/o piani di costruzione (da -50 a -54 il saldo).
L’indice del clima di fiducia delle imprese dei servizi continua a crescere, attestandosi a 92,4 da 90,3 di febbraio. Migliorano le attese sull’andamento dell’economia in generale (da -26 a -22 il saldo) e i giudizi sugli ordini (da -12 a -10 il saldo); peggiorano lievemente, invece, le attese sugli ordini (da -2 a -3 il saldo).
Il sentiment delle imprese di costruzioni è purtroppo confermato da un commento dell’Ance: nel 2013 le compravendite di abitazioni sono diminuite, secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, di un ulteriore 9,2% rispetto al 2012, portando a quota -53,6%, il calo complessivo del numero di compravendite registrato negli ultimi sette anni. Tra le otto maggiori città, solo Milano e Bologna mostrano segnali di ripresa nel 2013. Come è facile immaginare, la flessione delle compravendite immobiliari è un segnale anche per le nuove costruzioni, sempre più in crisi per il clima di incertezza sociale e per la difficoltà ad accedere ai mutui.
(Fonti: infobuild.it/ ance.it)