Grazie alle detrazioni, dal 2007 a oggi, 39 miliardi di euro di investimenti per la riqualificazione energetica
Governo nuovo, proroghe nuove. Anno nuovo, proroghe vecchie. Scegliete il motto che preferite, ma la sostanza è sempre quella. L’unica novità è che almeno si sono messi a fare i conti, perché eliminare o rivedere al ribasso le aliquote dei bonus fiscali sarebbe l’ennesima mazzata per un settore che da anni ormai sta in piedi solo grazie agli incentivi fiscali.
Che il ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli abbia confermato la volontà del nuovo governo di mantenere le agevolazioni fiscali è soprattutto un segnale di buon senso, e per certi versi è un’altra gradevole novità. I dati dicono anche che dei 39 miliardi negli ultimi dodici anni, 3,3 si sono registrati lo scorso anno, quindi una media che si mantiene positiva soprattutto nella riqualificazione energetica. Ma ben sappiamo che questi interventi sono propedeutici ad altre tipologie di lavori, per lo più edili.
L’incertezza, finta o vera che sia, prevede una presa di posizione precisa: a fine 2019, infatti, l’ecobonus scadrà. Inoltre, il bonus ristrutturazioni vedrà l’abbassamento dell’aliquota della detrazione, dal 50 al 36%, e anche il tetto di spesa, da 96.000 euro a 48.000.
il problema, come sempre sono le risorse. Ma se penalizzi i bonus fiscali, il danno erariale sarebbe grandissimo e il nero tornerebbe protagonista. Ci si domanda come delle teste pseudo pensanti non riescano a comprendere questo semplice meccanismo.