In Campania, il 90,5%, nel Meridione il 75% delle scuole è costruito su aree a rischio, ma il resto dell’Italia non è messo molto meglio. Un problema molto serio cui dovranno essere riservate risorse importanti nei prossimi anni
Come molto spesso accade, quando si scava sotto la superficie le sorprese emergono sempre. Il caso dello stato di salute dell’edilizia scolastica, che da qualche anno è diventato una importante nicchia di mercato, è in questo contesto eclatante. Ci siamo soffermati a lungo sui problemi strutturali delle abitazioni, ma anche gli edifici scolastici non scherzano: il 65% delle scuole è stato costruito prima del 1974 e il 45 di queste si trova in zona a rischio sismico. Solo il 31% di questi edifici può vantare una periodica manutenzione e solo il 13% è stato costruito con criteri antisismici.
Non è difficile immaginare, soprattutto al Sud ma anche al Nord, il valore di eventuali interventi di adeguamento antisismico, così come il valore di un programma di manutenzione ordinaria e straordinaria. Di fronte a questa situazione non è oltremodo difficile ipotizzare che chi ci governa dovrà dedicare risorse importanti per i prossimi anni a venire. Patto di stabilità ed Europa permettendo.