ANIE Energia: dai sistemi di accumulo risparmio per tutti

20/09/13

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L’adozione dei sistemi di accumulo per gli impianti residenziali appare come una valida opportunità di far crescere ulteriormente il fotovoltaico domestico

ANIE Energia ha presentato lo scorso 17 settembre a Roma “Residential Electrical Storage Systems”, il primo studio nazionale sui benefici dei sistemi di accumulo elettrochimico, non solo per il sistema elettrico, ma anche per l’utente finale.untitled

Secondo lo studio, una diffusione massiva di questa tecnologia, che ha la finalità di trattenere l’energia in eccesso generata durante il giorno permettendo di utilizzarla durante la notte, incrementa l’autoconsumo dell’energia fotovoltaica dal 30% al 70% determinando un notevole risparmio per i proprietari degli impianti e benefici rilevanti per il sistema elettrico, calcolati da ANIE Energia in oltre 500 milioni di euro annui.

In un momento delicato per il comparto del fotovoltaico come l’attuale, l’adozione dei sistemi di accumulo per gli impianti residenziali appare come una valida opportunità di far crescere ulteriormente il fotovoltaico domestico anche dopo la chiusura del Quinto Conto Energia e la fine delle tariffe incentivanti sull’energia prodotta, facilitando il raggiungimento della grid parity. Inoltre, il costo delle batterie scenderà del 50% nei prossimi 3/5 anni, permettendo una più capillare diffusione. Nello studio, ANIE Energia ha calcolato dettagliatamente i benefici di sistema, sulla base di uno scenario di penetrazione dei sistemi di accumulo del 20% (ovvero 5 milioni di impianti fotovoltaici a fronte dei 25 milioni di famiglie italiane).

Il risparmio maggiore deriverebbe dalla riduzione dell’energia tagliata a causa dell’eccesso di generazione sulla domanda, quantificata in 234,4 milioni di euro, subito seguito dai 147,1 milioni risparmiati dalla riduzione di capacità termoelettrica derivante dal livellamento del picco di domanda serale di energia. Si aggira intorno a 72,8 milioni invece il taglio dei costi derivanti dall’investment deferral sulla rete di distribuzione dovuta alla riduzione della potenza richiesta, senza contare poi il risparmio generato dalla riduzione delle perdite di rete (quantificato in 17,4 milioni) e dalla diminuzione delle emissioni di CO2 (43,1 milioni).

(Fonte: mercatototale.com)

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