Anche le ore lavorate sono in diminuzione, mentre le gare pronte vengono rimandate. L’Associazione dei Costruttori lancia l’allarme.
Un elemento è incontrovertibile, in tutta la miriade di discorsi e numeri di queste ultime settimane, nonostante tutte le riforme adottate e le risorse annunciate, i cantieri non aprono, come testimonia chiaramente il dato delle ore lavorate dei primi nove mesi del 2020 fortemente in calo (-16,8%).
Basta vedere quanto sta accadendo con ANAS che dopo aver pubblicato, sotto Natale, bandi per centinaia di milioni di lavori, ha poi rimandato, nei giorni scorsi, l’apertura delle gare a data da destinarsi. Il bando è quindi solo uno specchietto per le allodole, le opere sono ancora bloccate.
Il governo ha mai monitorato l’attuazione della previsione contenuta nell’articolo 8 del Decreto Semplificazioni, che prevede l’obbligo di aggiudicare e consegnare entro dicembre 2020 tutte le gare, con procedure ordinarie appaltate ante Covid? Che fine hanno fatto questi miliardi di gare in grado di imprimere una vera accelerazione all’occupazione e alla ripresa dell’economia? Si continuano a fare rilevazioni e statistiche sui bandi che non testimoniano nulla e intanto il Paese affonda.