Agevolazioni fiscali, un’andamento di mercato interessante

01/12/20

Ecobonus, Sismabonus e detrazioni fiscali

Un recente Report del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ci aiuta a fare un po’ di luce sulla portata dei bonus attualmente a disposizione, relativamente al risparmio energetico e al miglioramento del rischio sismico. Senza dimenticare il Superbonus.

Secondo il Rapporto, i due bonus generano attualmente una spesa di 3,4 miliardi l’anno: una cifra considerevole che testimonia il particolare favore che soprattutto gli interventi per l’efficientamento energetico incontrano tra i proprietari di immobili. E non si tratta di un evento estemporaneo, perché negli ultimi sei anni il solo Ecobonus ha attivato una spesa di oltre 20 miliardi di euro. Nel periodo 2017-2018 il Sismabonus si stima abbia attivato una spesa di oltre 170 milioni di euro, e si prevede che nel 2019 la spesa possa essere stata di almeno 70 milioni.

Ma veniamo al dunque, all’argomento principe che è rappresentato dal Superbonus 110%: 
rappresenta una straordinaria occasione per il rilancio della filiera dell’edilizia, per la rigenerazione urbana, per garantire maggiori livelli di risparmio energetico e per la messa in sicurezza del patrimonio edilizio. 

Il Governo stima che, dopo la drammatica flessione del 13,6% degli investimenti in costruzioni nel 2020, a partire dal 2021 la situazione potrebbe invertirsi in modo sostanziale, con una crescita nel triennio del 23% e un incremento del 10% previsto già nel 2021.

Perché questo scenario si realizzi – continua il Report – è necessario, però, che gli stessi Superbonus generino una consistente domanda aggiuntiva di interventi sul patrimonio edilizio rispetto ai livelli attuali. È verosimile pensare che questo possa accadere a partire dal 2021? Per rispondere a questa domanda è necessario comprendere l’articolazione del mercato e le dinamiche della domanda di interventi con Ecobonus e Sismabonus, in particolare per quanto riguarda la spesa dei tre così detti interventi “trainanti”.

 Ecco, allora, i numeri:

  • la spesa annua per la coibentazione dell’involucro (incluso quindi gli interventi del così detto cappotto termico) si attesta a poco più di 800 milioni di euro, con una spesa media di 35mila euro per intervento;
  • la spesa annua per gli impianti termici/impianti di condizionamento si attesta a poco più di 750 milioni di euro, con una spesa media per intervento di 8.500 euro;
  • la riqualificazione globale degli edifici e gli interventi sui condomini (che comprendono in larga misura gli interventi trainanti) generano 300 milioni di euro l’anno;
  • le opere realizzate con Sismabonus si stima generino una spesa annua di 80 milioni di euro, con una spesa media per intervento di 100.000 euro (con un massimale di 96.000 euro detraibili).

A partire da questi dati – prosegue il Rapporto – è lecito chiedersi se i Superbonus possano fare aumentare di almeno un terzo o della metà gli investimenti per gli interventi trainanti nel 2021, in modo da generare una significativa domanda aggiuntiva. Secondo il Centro Studi CNI, la spesa annua per la coibentazione dell’involucro e quella per la sostituzione delle caldaie potrebbe essere già su livelli limite, difficilmente superabili in misura rilevante se non con incentivi veramente efficaci e, soprattutto, facilmente accessibili (il vero problema).

 Si aggiunge poi il nodo della spesa, finora piuttosto contenuta, legata al Sismabonus, stimata in 80 milioni l’anno, una goccia rispetto a più di 3,3 miliardi l’anno dell’Ecobonus. Ciò si spiega con il fatto che gli incentivi per la mitigazione del rischio sismico sono operativi da molto meno tempo rispetto all’Ecobonus e per il fatto che si tratta di interventi impegnativi e particolarmente onerosi.

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