Chi fosse Giorgio Squinzi – amministratore unico di Mapei e un’altra infinità di ruoli, all’interno del mondo economico e sportivo del nostro paese, non ultima la presidenza di Confindustria – è più o meno noto a tutti: un Imprenditore che ha dato lustro all’intero settore dell’edilizia e delle costruzioni nazionale attraverso lo sviluppo, a livello mondiale, dell’azienda di famiglia che dà oggi lavoro a migliaia di persone praticamente in tutti i continenti, in 83 stabilimenti ubicati in 36 diverse nazioni.
Un esempio e un vanto per l’economia nazionale, quindi, ma anche un uomo che ricordo con piacere per la sua semplicità e modestia in almeno un paio di occasioni che me lo hanno fatto frequentare da vicino.
La prima quando, tanti anni fa, ci siamo casualmente incontrati in aeroporto reduci da una fiera di settore all’estero, e nella sala d’attesa eravamo solo lui, la moglie Adriana Spazzoli e io. Ci siamo messi a chiacchierare mentre la dottoressa Spazzoli arrivava gentilissimamente con caffè e giornali, neanche fossimo stati nel salotto di casa.
La seconda quando, durante una delle cene conviviali in Sercomated, dove Adriana Spazzoli faceva parte del Consiglio di amministrazione, lui rimaneva defilato, dicendo che quella sera era solo l’accompagnatore di sua moglie (“il cavalier servente” disse), come se fosse la cosa più naturale di questo mondo.
Questi sono i miei ricordi, e l’ultima volta che ci siamo incontrati è stato poco dopo la sua nomina a presidente di Confindustria, solo una stretta di mano e le doverose congratulazioni. Il mio lavoro mi ha permesso negli anni di conoscere e frequentare numerosi personaggi che hanno lasciato o stanno lasciando la loro impronta nel complesso mondo delle costruzioni, e con molti di loro esiste ancora oggi un rapporto di sana amicizia.
Non può certamente essere il caso di Giorgio Squinzi, ma quel paio di occasioni mi sono rimaste in mente, e ad Adriana Spazzoli, con la quale ho condiviso tante “aspre battaglie” al tavolo di Sercomated, vorrei riservare un rispettoso abbraccio. Di stima e di cuore. (R.A.)