© Jia Dongfang
Progettata da un gruppo di studenti della Tongji University, la Para Eco House combina sia la strategia parametrica che quella ecologica nella logica del linguaggio architetturale usato nel design per case. Usando sistemi di energia sia “passivi” che “attivi”, si va oltre l’esigenza funzionale e ambientale per creare un paradigma per un futuro a basse emissioni. Il concetto di creare una pelle multi-strato emerge da una combinazione tra la teoria daoista orientale e le teorie di Michel Focault nel pensiero occidentale, in particolare le idee di autonomia in architettura.
Creando delimitazioni fisiche e concrete nel progetto, emergono tre strati. Nella casa, i tre strati danno vita a quattro spazi: lo spazio esterno, lo spazio semi-aperto, lo spazio chiuso e lo spazio del cortile interno, tutti supportati da una strategia unica.
Spazio semiaperto
Lo spazio semi-aperto è principalmente costituito da legno composito che sul telaio a rombo, unisce l’energia solare, la ventilazione e componenti ombreggianti con elementi di verde.
© Jia Dongfang
Spazio chiuso
Lo spazio chiuso copre un’area di 55,8 metri quadrati e comprende quasi tutte le funzioni della casa. Con l’idea base di uno spazio fluido, le diverse parti dello spazio chiuso sono organizzate liberamente in modo tale che le porte e le pareti siano poche e i visitatori possano andare in giro senza barriere a vista.
Cortile
Il cortile ha il ruolo fondamentale di bilanciare l’interno e l’esterno della struttura. Ospitando la strumentazione “attiva” e la sala elettrica, diventa lo spazio funzionale della casa. Il cortile svolge anche un ruolo importante nella ventilazione e nell’illuminazione portando l’ambiente esterno nei luoghi più nascosti della casa, creando un cambiamento dimensionale dall’esterno all’interno.
Per approfondire: Tonji University
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