Il nuovo Decreto Semplificazione concederà maggiori margini di intervento sulla costruzione dopo la demolizione del vecchio edificio, a patto che la ricostruzione preveda dovuti accorgimenti.
Uno dei cavalli di battaglia di qualche tempo fa, portato aventi da numerose Associazioni di categoria, riguardava lo slogan “demolire per ricostruire”, una serie di attività pensate per ridare lustro e qualche volta anche dignità alle nostre città, soprattutto alle periferie.
Demolire e ricostruire significa mettere in moto alcuni comparti della nostra economia edile, a partire dalle aziende specializzate negli interventi di demolizione, soprattutto la “decostruzione”, fino a tutta le filiera edilizia vera e propria.
Il Decreto Semplificazioni torna a interessarsi di questo argomento, e anche se non è ancora stato trasformato in legge, quindi campa cavallo, fa intravvedere la possibilità di demolire un vecchio edificio per ricostruirlo anche con un volume maggiore, mentre prima venivano previsti volumi minori. Ci si potrà allargare, quindi, e anche modificare la sagoma e l’altezza dell’edificio. Ciò che invece non si potrà fare è non rispettare le distanze preesistenti. Quindi, per esempio in città, sarà difficile aumentare i volumi in orizzontale, ma si potrà guadagnare spazio in altezza.
L’opera di ricostruzione dovrà ovviamente prevedere i dovuti accorgimenti relativi all’antisismica, l’applicazione della normativa sull’accessibilità e garantire l’efficienza energetica e l’installazione di impianti tecnologicamente avanzati.
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