Tutti i componenti delle famiglie italiane sono da tempo abituati all’imposta sulla casa, una delle tasse storicamente più note. La sua lunga storia parte quando era nota con l’acronimo di ISI, con cui si intendeva Imposta Straordinaria sugli Immobili. Successivamente, nel 1992 il governo Amato la trasformò nella famigerata ICI, vale a dire Imposta Comunale sugli Immobili. In seguito è stata applicata, incrementata, abolita, rimessa in vigore, diminuita, in una serie di vicende che hanno avuto conseguenze fiscali alterne fra loro. Con il 2012, si è assistito alla nascita di nuova dicitura per tale tassa: IMU, ovvero Imposta Municipale Unica.
Con un focus sul calcolo IMU Torino, conosciamo assieme cos’è questa tassa, in quali occasioni va pagata e come stimarla. Le informazioni a seguire, anche se si concentreranno sul caso del capoluogo piemontese, valgono comunque in generale per tutto il suolo nazionale.
L’IMU è la cosiddetta imposta municipale unica. Sostanzialmente trattasi dell’imposta tramite la quale i cittadini italiani sono annualmente tassati, in due rate, nel caso in cui risulti un immobile di loro proprietà. Ricordiamo che i proventi di tale tassazione confluiscono nelle casse dei comuni e non in quelle dello stato. Essa ha una quota certa che può essere aggiustata tramite uno specifico variabile secondo criteri stabiliti dal municipio interessato.
Di fatto il calcolo del valore dell’IMU si basa sulla rendita catastale dell’immobile in oggetto. La rendita catastale è un valore che tiene conto delle caratteristiche proprie dell’immobile: grandezza dell’oggetto, livello finiturale e qualità costruttiva, funzioni accolte al suo interno. Pertanto incidono notevolmente sulla rendita catastale le categorie catastali.
Abbiamo parlato in un altro articolo dell’“Aliquota IMU Firenze: come calcolarla”, oggi dedichiamoci al capoluogo del Piemonte.
La prima notizia che merita sottolineare è la seguente: a Torino, nel 2017, i cittadini del comune sosterranno le stesse aliquote del 2016. Non sono pertanto previsti aumenti o modifiche in aggravio per le loro finanze.
Ma vediamo nello specifico i valori principali cui fare riferimento in relazione a casi reali per poi svolgere un esempio specifico di calcolo IMU Torino.
A Torino, nell’anno 2017, le principali quote IMU deliberate dal comune e di cui tenere conto sono le seguenti:
Nel 2017, ricordiamo che l’IMU si paga sulla seconda casa ma non sulla prima. Questo provvedimento è pensato in funzione della possibilità di ogni singolo individuo di possedere una casa dove vivere stabilmente senza essere tassato.
La seconda casa, invece, rappresenta in linea teorica un un bene non strettamente necessario, e pertanto è sottoposta ad applicazione di IMU.
Con riferimento a quanto detto nel paragrafo precedente, constatiamo che per immobili adibiti a prima abitazione, i proprietari pagano comunque l’IMU se siamo nel caso di beni di particolare pregio e lusso, e quindi teoricamente prova di una comprovabile capacità di sostenere una tassazione, anche se comunque contenuta rispetto a quella gravante sulla seconda casa.
Nello specifico abbiamo che, nel caso di abitazioni in categoria A/1, A/8 e A/9, si ha una quota pari al 6 per mille.
Come spiegato, per calcolare l’IMU dobbiamo basarci sulla rendita catastale del nostro immobile. Pertanto concluderemo ora l’articolo con un esempio ragionato di calcolo dell’aliquota IMU nel comune di Torino, nel caso siamo possessori di un immobile concesso in comodato d’uso ad un nostro parente di primo grado.
L’esempio a seguire è del tutto simbolico e immaginario, senza nessun riferimento ad immobile reale alcuno.
Avremo quindi:
L’aliquota IMU da pagare sarà, quindi, pari a 574,56 €.
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