I bonus casa 2022 attualmente in vigore sono tanti e diversi per natura, tipo di agevolazione e data di termine. Sono generalmente applicabili a tutte le abitazioni: dalle unità abitative private agli edifici condominiali, e possono essere richiesti da persone fisiche, professionisti e attività di settore. Ma nello specifico, quali sono i bonus casa per il 2022? E come funzionano?
Vediamo di seguito tutti i dettagli relativi a ogni bonus e i requisiti necessari e le opere ammesse per usufruire delle diverse agevolazioni.
Vediamo insieme di quali agevolazioni è composto il pacchetto bonus casa 2022 e quali sono i lavori di ristrutturazione detraibili per ognuna di esse.
Il bonus ristrutturazioni è stato introdotto nella Legge di Bilancio 2022, ed è attualmente valido fino al 31 dicembre 2024.
Consiste in una detrazione fiscale Irpef pari al 50% in dieci anni, da calcolarsi sul totale delle spese sostenute per ristrutturazioni edilizie e moltissimi lavori di manutenzione straordinaria interni o esterni.
Il costo totale delle opere ammesse non può superare i 96.000 euro.
Il bonus ristrutturazioni include il bonus mobili, il bonus elettrodomestici ed il bonus facciate.
La soglia di spesa concessa per usufruire di questo particolare bonus è stata aumentata, salendo a 10.000 euro, come importo massimo nel 2022, restando confermata anche per i due anni successivi con un massimale di 5.000 euro.
Questo bonus può essere utilizzato:
Questo bonus prevede una detrazione IRPEF del 36% sulle spese per gli interventi di riqualificazione urbana.
Danno diritto al bonus gli interventi straordinari, cioè i lavori facenti parte di interventi relativi all’intero spazio verde interessato, e che rinnovino il verde in oggetto completamente, o lo creino.
Nel caso di condomini e unità abitative questa agevolazione può essere sfruttata per lavorare su terrazzi, balconi e giardini in opere di varia natura, come:
Si tratta di una detrazione suddivisibile in 10 quote annuali su un importo massimo di spesa pari a 5.000 euro, prorogata fino al 2024.
Tra i Bonus Casa 2022 troviamo anche il bonus idrico, chiamato anche il bonus rubinetti o il bonus doccia.
Si tratta di un contributo che può arrivare fino a 1.000 euro di rimborso (senza limiti ISEE) sui costi sostenuti per:
Si tratta di un bonus mai avviato a causa di alcuni ritardi burocratici, per tale motivo è stato prorogato fino al 2024.
Il bonus facciate prevede una detrazione delle spese pari al 90% sul totale del costo dei lavori di riqualificazione delle facciate di edifici già esistenti, di balconi, ornamenti e fregi.
Il bonus facciate prevede una detrazione delle spese pari al 60% sul totale del costo dei lavori di riqualificazione delle facciate di edifici già esistenti, di balconi, ornamenti e fregi.
Ma in questo caso senza limiti di spesa. Lo sconto può essere ottenuto per i lavori su edifici esistenti situati in zona urbanistica A e B, o in zone a queste assimilabili.
Prorogato fino al 31 dicembre 2024, l’ecobonus è una detrazione o uno sconto fiscale del 50% o del 65% sulle spese sostenute, a seconda del lavoro da effettuare, e può essere utilizzato per qualsiasi intervento di risparmio energetico.
Il massimo di spesa ammesso con l’ecobonus è di 100 mila euro, detraibili in 10 anni.
È stato introdotto anche un nuovo Bonus Casa, il bonus barriere architettoniche, ovvero una detrazione pari al 75% sul costo per l’abbattimento delle barriere architettoniche presenti nelle abitazioni.
Il bonus si divide in 5 quote annuali per un tetto di spesa che varia da 50.000 a 30.000 euro in base al numero di unità immobiliari.
Comprende anche le spese relative allo smaltimento dei vecchi impianti e può essere utilizzato anche per impianti automatizzati, come gli ascensori, nel caso servano ad eliminare le precedenti barriere architettoniche.
Più complessi nella loro regolamentazione e più dettagliati relativamente ai lavori ammessi per poterli utilizzare sono il Superbonus 100%, il Super Ecobonus e il Super Sismabonus.
Conosciamoli nel dettaglio.
Il Superbonus 110% è un’agevolazione introdotta dal decreto Rilancio di maggio 2020. Il bonus è stato confermato anche per il 2022, ma con nuove regole e l’introduzione di un sistema a scalare in base al soggetto:
Per poter usufruire del Superbonus 110% su un singolo appartamento e non per lavori condominiali, sarà necessario che le opere eseguite nell’unità abitativa apportino un miglioramento di almeno due classi energetiche.
In alternativa, dove questo non fosse possibile (per esempio nel caso di abitazioni già in classe A3), sarà necessario che raggiungano il conseguimento della più alta classe energetica.
Cosa rientra nel bonus del 110%?
Il Superbonus 110% include due tipologie di interventi:
Per ottenere il Superbonus sarà necessario in primo luogo verificare con un tecnico quali sono gli interventi che è possibile effettuare nell’unità abitativa o nell’edificio residenziale in oggetto.
Il tecnico sarà anche incaricato di compilare le due attestazioni di prestazione energetica (APE) prima e dopo lo svolgimento dei lavori, per confermare la bontà dell’operato e il raggiungimento della classe energetica desiderata a fine operazioni.
Nel caso specifico del Super Ecobonus ci si dovrà inoltre accertare che gli interventi desiderati siano in grado di innalzare di almeno due classi energetiche lo stato attuale dell’abitazione su cui si vuole lavorare.
Per il Super Sismabonus l’efficacia degli interventi e la concordanza tra lavori svolti e spese dovrà essere confermata dai professionisti incaricati della progettazione strutturale e della direzione dei lavori delle strutture e del collaudo statico.
Per effettuare alcuni lavori potrebbe essere necessario munirsi di permessi, autorizzazioni e documentazione rilasciati dal comune.
Il Super Ecobonus può essere sfruttato su un massimo di due unità abitative private, mentre è sempre disponibile per i lavori relativi alle parti comuni di edifici abitativi plurifamiliari.
Le agevolazioni coprono tutti i lavori che includano un intervento cosiddetto trainante.
Tra questi interventi:
Gli interventi successivi, detti trainati, possono poi essere aggiunti alla spesa.
Rientrano in questa categoria, tra gli altri:
Il Super Sismabonus copre qualsiasi lavoro di adeguamento antisismico fino al 2025.
Non ci sono limiti sul numero di abitazioni per cui è possibile richiedere le detrazioni, ma è necessario che l’edificio si trovi nelle zone sismiche 1, 2 o 3.
Abbiamo visto chi sono i soggetti che possono richiedere i Superbonus, cosa rientra nel bonus 110% e quali sono i lavori di ristrutturazione detraibili.
Abbiamo anche visto quali sono gli adempimenti burocratici da rispettare.
Ma come recuperare, praticamente, la spesa dei lavori che si vogliono effettuare?
Puoi percorrere due strade:
In questo caso, le imprese che svolgono i lavori applicheranno uno sconto del 110% in fattura, permettendoti di eseguire le ristrutturazioni di tuo interesse senza dover pagare alcun anticipo.
Il credito d’imposta del 110% sarà poi riconosciuto alle aziende fornitrici del servizio, suddiviso in quote annuali.
In questo caso potrai sfruttare la compensazione per ridurre la quantità di tasse da pagare, oppure potrai cedere il credito d’imposta a terzi, inclusi istituti di credito, e ricevere immediata liquidità.
L’opzione selezionata deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate tramite apposito modello.
Per esercitare l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito il richiedente dovrà ottenere un ulteriore documento, il visto di conformità, che deve essere rilasciato da uno dei soggetti incaricati (CAF, commercialista).
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