Centinaia di operatori del settore delle costruzioni hanno manifestato a Milano la loro insoddisfazione e la loro preoccupazione per la terribile crisi che sta pesantemente penalizzando la loro attività
Tutte le pagine web dei principali quotidiani, oltre alle edizioni cartacee, dedicano oggi ampio spazio alla “Giornata della Collera”, l’iniziativa di protesta organizzata questa mattina in Piazza Affari a Milano, di fronte a Palazzo Mezzanotte, sede della Borsa, dagli operatori edili di Milano e provincia, dai manovali agli architetti, oltre che da una ventina delle principali associazioni di settore, per denunciare la profonda crisi che sta attanagliando il settore. Simbolo della protesta, 9.000 caschetti gialli da cantiere posizionati su tutta Piazza Affari, un gesto che vuole anche ricordare i 550.000 posti persi nel settore in Italia negli ultimi cinque anni, un decimo dei quali in Lombardia. Secondo la notizia apparsa sul sito web del “Corriere della Sera”, Stefano Fugazza, presidente dell’Unione Artigiani di Milano, ha dichiarato che circa 2.300 imprese edili hanno chiuso i battenti solo nella zona di Milano (il 28% del totale). Da parte sua, Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil/ Ance, ha dichiarato che questa eclatante iniziativa vuole anche sottolineare come per quest’anno, e forse anche per il prossimo, non si vedano prospettive di cambiamento del trend. In sostanza, tutto il popolo delle costruzioni si trova per una volta unito verso un obiettivo comune, quello della sospirata ripresa, da un lato, così come quello di una rapida svolta in tema di pagamenti della Pubblica amministrazione, per tutti una delle principali cause della crisi e della chiusura delle imprese. Ma in questo male comune non c’è una briciola di mezzo gaudio.
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