L’architettura sostenibile ha compiuto passi da gigante negli ultimi anni per quanto riguarda la consapevolezza e l’affermazione di uno stile di vita più rispettoso dell’ambiente. Ne parliamo in occasione della Giornata della Terra, che si celebra ogni anno il 22 aprile.
Ogni anno, un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, si celebra in tutto il mondo la Giornata della Terra, che vede il coinvolgimento di 192 nazioni e più di un miliardo di persone.
Istituito per la prima volta nel 1970, l’Earth Day è l’occasione per ricordare a tutti noi quanto sia preziosa la risorsa che abbiamo in custodia: l’ambiente.
Obiettivo dell’Earth Day è promuovere un vero e proprio cambiamento di mentalità. È importante comprendere che anche un solo piccolo gesto d’amore verso il nostro pianeta può fare la differenza, se a compierlo siamo tutti.
Forse siamo ancora in tempo per salvare la Terra, preservarla e restituirla meno “malata” alle generazioni future, ma bisogna agire in fretta e tutti insieme, come un fronte comune.
In questo articolo vedremo, in particolare, il ruolo dell’architettura sostenibile nella riduzione dell’impatto degli edifici sull’ambiente, toccando i seguenti argomenti:
Fortunatamente, già da diversi anni la voce “sostenibilità ambientale” è una presenza fissa nelle strategie industriali di tutti i settori.
Le aziende continuano a investire nella green economy, impegnandosi a ridurre l’impatto ambientale della produzione, a tagliare le emissioni, a ridurre gli sprechi, a favorire l’economia circolare del riciclo.
Basti pensare che nell’ultimo periodo il comparto della green economy ha prodotto complessivamente circa tre milioni di nuovi posti di lavoro (cifra destinata ad aumentare a stretto giro), e che un terzo delle nuove assunzioni riguarda proprio il settore delle costruzioni, uno dei più attivi.
Anche il mondo dell’edilizia, dunque, seppur nella sua complessità, si muove in direzione dell’architettura sostenibile, favorita anche dai vari bonus casa che spingono il mercato verso l’innovazione, le energie rinnovabili, la rigenerazione urbana, la sicurezza del patrimonio abitativo (prevenzione antisismica), il risparmio idrico e l’efficienza energetica.
Il Gruppo Made, da sempre attento al benessere del Pianeta e all’edilizia sostenibile, ci indica un dato statistico molto interessante, se non altro perché “fotografa” il cambiamento in atto: circa il 20% del totale dei comuni italiani ha già provveduto a modificare i propri regolamenti edilizi in funzione dei nuovi parametri di ecosostenibilità.
In questo senso, la cosiddetta “casa passiva” sembra essere il vero futuro del settore edile.
Ma cosa significa esattamente costruire in modo sostenibile? Scopriamolo.
Perché è così importante realizzare un’architettura sostenibile? Come accennato poco fa, ognuno nel suo piccolo può (e dovrebbe) contribuire a preservare il Pianeta: perché allora non cominciare proprio dalla casa? D’altronde, le costruzioni hanno un enorme impatto inquinante sull’ambiente e il cambio di marcia non può che iniziare da qui.
Cosa distingue una casa tradizionale, realizzata secondo i vecchi principi costruttivi, e una casa progettata e costruita secondo i criteri della bioarchitettura?
In estrema sintesi, quella ecologica è una casa che:
Ad ognuna di queste caratteristiche corrisponde un concetto chiave che identifica la bioarchitettura, ossia:
Ma come rendere un normale edificio un edificio sostenibile?
Abbiamo visto che gli elementi fondamentali dell’architettura sostenibile sono il rispetto dell’ambiente, il comfort abitativo e l’efficienza energetica.
In realtà, per definizione, una casa passiva non è solo energeticamente efficiente, ma è “energeticamente autosufficiente”, o quasi.
Le costruzioni di nuova generazione, per minimizzare il fabbisogno energetico, sfruttano anzitutto gli elementi naturali dell’ecosistema, utilizzando dunque le fonti di energia rinnovabile, attraverso ad esempio i pannelli fotovoltaici.
Inoltre, le abitazioni ecosostenibili:
E i materiali ecosostenibili? Vediamo quali sono quelli più innovativi.
La casa ecologica attinge a tecnologie e soluzioni edilizie innovative proprio per garantire il massimo comfort.
Oltre che comoda, però, l’abitazione deve essere anche salutare per le persone che ci vivono. In passato, in edilizia venivano impiegati materiali ad alto impatto inquinante, composti da elementi potenzialmente nocivi. L’edilizia sostenibile ha completamente eliminato ogni fonte di tossicità.
È importante sottolineare che in architettura sostenibile, quando parliamo di biomateriali, non ci riferiamo solo ai materiali che favoriscono il risparmio energetico, ma anche a quelli ecologici, ossia non tossici per la salute delle persone e dell’ambiente, non provenienti dalla sintesi di sostanze chimiche, ma da risorse naturali e rinnovabili.
Tra i materiali maggiormente utilizzati nell’edilizia sostenibile troviamo:
Per fortuna il concetto di sostenibilità ambientale non è più solo un concetto, ma una realtà più che consolidata.
A dimostrarlo le tante aziende che l’hanno inclusa a pieno titolo tra i valori fondanti della propria filosofia lavorativa.
L’architettura sostenibile, in particolare, può contribuire in modo significativo a ridurre l’impatto inquinante degli edifici sull’ambiente.
Non manca ancora molto tempo all’affermazione definitiva delle futuristiche “case passive”, ma nel frattempo sono stati fatti enormi progressi in chiave di efficienza energetica, anche grazie ai bonus ed ecobonus messi a disposizione dei cittadini che intendono riqualificare il proprio immobile.
Sebbene “attutito” dai bonus e dagli sconti in fattura, lo sforzo economico richiesto al cittadino per trasformare una vecchia abitazione in casa ecosostenibile sicuramente non è di poco conto.
Tuttavia, il miglioramento che ne deriverebbe in termini di qualità della vita, risparmio sulle bollette e riduzione dell’inquinamento, sarebbe così evidente da rendere questa scelta la più intelligente e consapevole.
L’importante è rivolgersi ai professionisti del campo dell’edilizia sostenibile, che potranno guidare il cliente in ogni fase della riqualificazione dell’edificio, compreso l’accesso alle agevolazioni fiscali.