Battute a parte, la capacità di cogliere le opportunità di un mercato effettivamente differente dal passato sarebbe un deciso vantaggio competitivo
I vari interventi per segnalare come il nuovo mercato possa essere appetibile per la distribuzione edile sono confermati anche da una notizia che arriva da studi promossi dall’Università di Genova e da Future Concept Lab di Milano. Le rilevazioni affermano che il fatturato dei geometri, negli ultimi dieci anni (quindi periodo della crisi compreso) hanno fatturato mediamente circa 32mila euro all’anno, a fronte di un Pil pro capite nazionale di 27.027 euro.
Le cifre ovviamente non sono importanti in sé, semmai curiose, ma ciò che emerge è che l’andamento positivo è stato generato dalla diversificazione dei clienti (anche qui il privato è stato determinante), alla acquisizione di nuove competenze multidisciplinari, quindi aumentando l’area della consulenza. Ciò si è tradotto, per esempio, nelle certificazioni energetiche, nella consulenza sul’acustica e sulla termica, direzione lavori, rilievi architettonici, pratiche burocratiche in genere.
Cambiare il soggetto di questa notizia (il geometra) e sostituendolo con un altro soggetto (il distributore) non è una questione di fantagiornalismo. Piuttosto, un buon contributo alla soluzi9one di tanti problemi.