È stata pubblicata l’attesa Congiunturale dell’Ance: nessun segnale di ripresa, anche se il mercato rimane stazionario e non ci sono segnali preoccupanti di ulteriori cedimenti
Insomma, tutto fermo. Già il titolo della recentissima Congiunturale del Centro Studi di Ance, la prima per il nuovo presidente Giuliano Campana (nella foto) non lascia trasparire molti motivi di soddisfazione: “2017 Perché l’edilizia non ha agganciato la ripresa” suona un po’ come una notizia definitiva, anche questo 2017 sarà povero di soddisfazioni. Un po’ tutti i settori della nostra economia stanno migliorando, chi più, chi meno, le loro performance. Il settore dell’edilizia no, e questo nonostante negli ultimi anni siano state introdotte una grande varietà di misure che avrebbero dovuto, quanto meno, far aumentare le percentuali della ristrutturazione, che invece dovrebbe accontentarsi di un modesto +0,5%. Così, anche l’Ance deve ancora una volta rivedere le sue stime al ribasso, era accaduto purtroppo anche lo scorso anno.
I dati, come sempre, sono senza cuore: le stime della crescita per quest’anno sono dello 0,2%. Secondo l’Ance, il 2017 si aperto con un preoccupante -1,5% di investimenti in nuove abitazioni, le opere pubbliche possono vantare un misero +0,2% e, come già accennato, alla riqualificazione va un modesto +0,5%. Ancora una volta, come del resto affermavamo già una decina di anni fa, la ristrutturazione l’unica nicchia di mercato che mostra una certa dinamicità: oggi rappresenta quasi il 40% degli investimenti complessivi in costruzioni.