Meno tasse, più tasse

09/09/13

TARES

Da Storemat.it una notizia che riguarda gli aumenti previsti dalla Tares, che coinvolgono pesantemente anche i capannoni commerciali

L’eliminazione dell’IMU, come abbiamo già sottolineato, sta facendo lievitare gli importi dell’intera costellazione di imposte e gabelle che l’amministrazione pubblica riserva ai suoi contribuenti. Abbiamo visto recentemente anche nei telegiornali come ormai la tassazione abbia abbondantemente superato il 50% dei guadagni dei contribuenti (ovvero, di 12 mesi di stipendio, 6 sono devoluti allo stato), mentre sta aumentando tutto, dai biglietti dei trasporti urbani ai vari servizi comunali, perché le amministrazioni locali i soldi da qualche parte li devono trovare. Qualcuno dirà che la messe di aumenti ci sarebbe stata comunque, e che almeno si risparmia sull’IMU, ma l’opinione appare francamente debole. Non fa eccezione, ovviamente, la tassa sui rifiuti, la vecchia Tarsu che sta diventando Tares, che calerà come una mannaia soprattutto sulle attività commerciali, oltre che sui privati.

Recuperiamo allora una notizia apparsa proprio oggi su Storemat.it, che è quanto mai esplicita nell’analisi del problema: “ Ė stata la Cgia di Mestre a lanciare l’allarme dimostrando che rispetto al 2012 gli aumenti sui capannoni industriali saranno notevoli tanto che per una struttura di 1.200 mq si pagheranno una cifra superiore al 2012 di oltre mille euro (+22,7%). Su un negozio di 70 mq, invece, l’incremento sarà di 98 euro (+19,7%). “Questa situazione – sottolinea Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre – rasenta il paradosso. Con la crisi economica e il conseguente calo dei consumi, le famiglie e le imprese hanno prodotto meno rifiuti. Inoltre, grazie all’aumento della raccolta differenziata, avvenuto in questi ultimi anni un po’ in tutta Italia, il costo per lo smaltimento degli stessi è diminuito. Detto ciò, con meno rifiuti e con una spesa per lo smaltimento più contenuta tutti dovrebbero pagare meno. Invece, con la Tares subiremo un ulteriore aggravio della tassazione”.

Secondo un’analisi effettuata proprio dalla Cgia, dal 2010 la differenza tra l’incasso della Tarsu/Tia e il costo del servizio di raccolta e smaltimento è di circa 0,9 miliardi di euro. “Ma i dati non sono completi – hanno sottolineato – perché mancano i numeri relativi alla Valle d’Aosta e di quelle amministrazioni comunali che esternalizzano il servizio di smaltimento dei rifiuti. Per il sindacato, l’aumento è dovuto all’esigenza di ottenere dalla Tares un gettito in grado di coprire interamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, vincolo non previsto con l’applicazione della Tarsu. In secondo luogo, si prevede una maggiorazione su tutti gli immobili pari a 0,3 euro al metro quadrato, con la quale si andranno a finanziare i servizi indivisibili dei Comuni – illuminazione pubblica, pulizia e manutenzione delle strade”.

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