Nonostante la burocrazia, il tessuto produttivo in qualche modo riesce ad andare avanti. In attesa di una soluzione che forse proprio non c’è
“Per realizzare un’opera pubblica superiore ai 50 milioni di euro occorrono 10 anni, i 2/3 dei quali sono esclusivamente destinati agli adempimenti amministrativi. Stesso discorso nel settore privato: per una concessione edilizia servono circa 230 giorni, un dato che contribuisce a tenere il nostro Paese agli ultimi posti tra quelli in cui fare impresa”. Queste parole sono di Gabriele Buia, presidente del’Ance, espresse in un’intervista su Rai Radio 1.
Questa riflessione induce a una seconda, magari più semplice e istintiva: come riusciamo sempre e comunque ad andare avanti? Progettisti, distributori, imprese, artigiani… tutti dolorosamente alle prese con un ingranaggio di perversione burocratica che non da scampo, che fa lievitare i tempi ma soprattutto i costi, che mette in crisi chi ha voglia di fare, che rovina chi ha fatto e non riesce a farsi pagare.
Sono anni (decenni?) che si parla di snellire la burocrazia, per farlo occorre però affidarsi a nuova burocrazia. Non se ne viene fuori, ma intanto, non si sa come, riusciamo ad andare avanti.