La crisi economica ha avuto impatto sull’industria del cemento più che su qualunque altro comparto: nel 2012 il decremento della produzione è stato di oltre un quinto e ha portato così a dimezzare complessivamente i volumi nell’arco degli ultimi sette anni, in linea con l’andamento fortemente negativo del comparto delle costruzioni
Ė questo il quadro di sintesi emerso venerdì dall’Assemblea pubblica annuale di AITEC, l’Associazione Italiana Tecnico Economica del Cemento, che ha messo a confronto mondo dell’imprenditoria, istituzioni ed esperti settoriali nel corso del convegno “Edilizia e infrastrutture: opportunità di rilancio per il Paese”.
Dai dati della Relazione Annuale emerge che nel 2012 la produzione di cemento in Italia si è ridotta drasticamente, con un calo pari al 20,8% rispetto al 2011, attestandosi a 26,2 milioni di tonnellate. Anche i consumi di cemento hanno registrato una riduzione del 22,1% nell’anno, arrivando a perdere il 45% circa rispetto al massimo raggiunto nel 2006.
“Il rilancio di edilizia e infrastrutture rappresenterebbe un’opportunità di sviluppo per l’intero Paese, con effetti moltiplicativi su occupazione ed investimenti” – ha dichiarato nel suo intervento Alvise Zillo Monte Zillo, Presidente di AITEC -“Non è più rinviabile la decisione di avviare un piano di riqualificazione urbana, ispirato all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale, in linea con quanto fatto nel resto d’Europa – ha proseguito Zillo – e che possa mettere al centro dell’attenzione il recupero di un patrimonio edilizio italiano, uno dei più vetusti in assoluto”.
Intanto, dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, presente all’incontro, è arrivata nuovamente la richiesta al governo, rappresentato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, di mettere mano alle procedure che bloccano l’edilizia e, soprattutto, le infrastrutture. Proprio a Galletti sono arrivate critiche su alcuni adempimenti che rallentano le imprese. Ed è stato Il patron di Mapei, che ha portato all’attenzione problematiche varie, dall’autorizzazione integrata ambientale (Aia) al Sistri, passando per le norme sulle terre e rocce da scavo.
(Fonte: storemat.com)